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Storia Del Burraco

Uno dei giochi che negli ultimi quarant'anni è divenuto tra i più famosi d’Italia è il popolarissimo “BURRACO”, la cui reale evoluzione nel nostro bel paese non è conosciuta da molti. Di importazione sud americana, probabilmente uruguayana, il Burraco sbarcò originariamente in Puglia, a Bari, nella metà degli anni ’80 e si estese rapidamente per la sua semplice comprensione e per l’eccitazione che sapeva trasmettere la “dea bendata”.
Dopo aver contagiato giocatrici di sesso femminile, il Burraco favorì immediatamente gli incontri serali all’interno di residenze private, ove era necessaria la presenza di almeno quattro persone per formare un “TAVOLO” che, per la maggior parte delle volte, era quello della cucina.
Intere serate in armonia ma entro breve tempo si presentarono i primi problemi.
Bisognava evitare che due giocatori esperti giocassero sempre insieme, bisognava evitare che la coppia “furbetta” si facesse segni convenzionali, bisognava evitare che si formassero coppie tra coniugi, al fine di evitare furibonde liti in famiglia, bisognava consegnare un “PREMIO” ai vincitori per rendere il gioco più attraente.
L’idea risolutiva fu trovata attraverso un sistema spontaneamente denominato “partita a girare”.
Incredibile ma vero. Fu proprio così che nacque il primo “TORNEO”.
Quattro persone, giocavano 3 partite sempre con un socio diverso, in ciascuna delle quali si doveva raggiungere il traguardo dei fatidici 2005 punti. Versando un importo iniziale procapite (“ISCRIZIONE”) che mediamente si aggirava intorno alle 100 lire a persona, si formava il “MONTEPREMI” finale che veniva consegnato a chi aveva realizzato più punti in base alle differenze dei punteggi (“MATCH POINT”) conseguite al tavolo. Inoltre, per ciascun punto di differenza, veniva abbinato il valore di 1 lira, anch'esso consegnato all'unico vincitore dei 4 partecipanti. Ma il grande valore morale di vincere è sempre stato molto più importante dell’effettivo premio ottenuto.
L’epidemia si trasmise tra parenti ed amici, si andava alla ricerca di abitazioni private sempre più spaziose per potersi “RADUNARE” con un sempre maggior numero di persone. Vecchie amicizie ritrovate e nuove amicizie acquisite, con un unico comune tormentone, giocare a Burraco.
Il Burraco appassionò la maggior parte dei baresi di qualsiasi livello ed estrazione sociale diventando, dapprima involontariamente ed in seguito intenzionalmente, motivo di aggregazione sociale.
Infatti, in seguito, alla fine degli anni 80, Associazioni pugliesi no profit, cominciarono ad organizzare tornei, con premi aziendali sponsorizzati, in sale più ampie riuscendo a raccogliere importanti somme esclusivamente per scopi benefici. Nel frattempo, altri giochi quali il bridge, la canasta, il pinnacolo, il tresette, il ramino, il macchiavelli, la scopa e gli scacchi, che salutiamo con estrema riverenza, venivano destituiti dall’oramai sovrano Burraco, gioco che monopolizzava intere ed enormi sale da gioco in prestabiliti appuntamenti fissi settimanali.
In un ventennio attraverso il passaparola, il Burraco ha avuto modi e tempi per diffondersi in tutta Italia. Sono stati scritti libri e sono nate Associazioni e Federazioni, che in molti casi ed unilateralmente hanno tentato di aggiungere o modificare alcune regole (innovazioni da noi indiscutibilmente vietate). Solo alla fine del 2004 il Burraco sbarca in internet grazie alla passione di un altro “incallito giocatore tradizionalista” che creò il primo sito artigianale dedicato.

E ai giorni d’oggi ?
La tradizione resta ma la tecnologia avanza.

Tante nuove partite a 2, a 4, ma anche con 3 giocatori al tavolo, inequivocabili classifiche separate, ben 102 livelli di abilità individuale, tornei e campionati online, sconvolgenti statistiche individuali, intelligenze artificiali robotizzate, l'utilizzo di gettoni virtuali (Fedibur Coins) per ricevere premi di gioco e tutto il resto lo scoprirete da soli all’interno dell’incantevole Fedibur Game®